“L’arte non riproduce
quello che vediamo; piuttosto ci fa vedere” Paul Klee pittore (1879 – 1940)
I
laboratori svolti in classe sono attività didattiche spesso suggerite dagli
esperti di didattica per rendere l’apprendimento più coinvolgente, anche
combinando discipline diverse. In un laboratorio, ad esempio, può capitare che
gli alunni inizino il nuovo anno scolastico studiando concetti geometrici attraverso
la rielaborazione e la manipolazione degli elementi formali di un quadro.
È proprio quello che ha proposto la maestra Anna Maria Mazza
quest’anno ai suoi alunni di 5^.
“Nel
lavoro quotidiano io privilegio sempre il connubio fra discipline e l’arte. … Tra
gli obiettivi del programma di
matematica di quest’anno c’è la capacità di rappresentare forme del piano e
dello spazio, di riconoscere le relazioni con strutture che si ritrovano in
natura o create dall’uomo; di classificare le figure in base alle caratteristiche
geometriche; di determinare misure, costruire modelli concreti.” Obiettivi che
si combinano bene con quelli del programma di arte, “tra cui vi è riconoscere gli
elementi grammaticali e tecnici del linguaggio visuale (linee, forme, colori, volume,
spazio)”. Lo scopo di questo laboratorio
era consentire ai bambini di rielaborare un’opera d’arte utilizzando conoscenze
acquisite attraverso altre discipline, come la geometria. Questa attività di
inserisce nel progetto scolastico “Non solo la matematica è un gioco da
ragazzi”.
Come base per il lavoro è stato scelto un quadro del pittore
svizzero Paul Klee della serie dedicata alle Città. Klee è un esponente
dell’astrattismo e uno dei pittori più importanti dell’arte del ‘900, secondo
cui l’arte aiuta a comprendere la realtà nella sua essenza di forme, linee e
rapporti geometrici, attraverso armonie di colori e materiali.
L’attività
è iniziata il secondo giorno di scuola e si è conclusa la prima settimana di
ottobre, nell’arco di circa 20 giorni. “In questo periodo abbiamo usato le 2
ore pomeridiane del martedì e del giovedì, per un totale di 14 ore.”
“I bambini hanno ricevuto una riproduzione in A3 della
struttura del quadro, caratterizzato principalmente da quadrilateri o forme che
possono essere ricostruite a partire dai quadrilateri. …” Per svolgere
l’attività, gli alunni hanno attivato strategie personali diverse, con
l’obiettivo di raggiungere uno scopo comune.
“Per la realizzazione dell’attività i bambini hanno
utilizzato le competenze di geometria che avevano acquisito l’anno precedente
sui poligoni regolari e irregolari. Hanno utilizzato strumenti come righello,
matita, carta, colla. Si sono cimentati con la scelta di materiali, carte
diverse per consistenza e aspetto, hanno sviluppato la propria creatività
lavorando liberamente sugli accostamenti dei colori, forme, effetti cromatici,
seguendo e creando le immagini a proprio gusto”. Dall’elaborazione
dell’immagine sul piano hanno poi sviluppato figure solide che emergono dalla
base. “In questo modo hanno acquisito nuove competenze, come l’elaborazione
autonoma di un’immagine fatta di poligoni e la costruzione di 3 solidi: un
cubo, un parallelepipedo, una piramide.”
Nuove
competenze basate su una consapevolezza diversa e nuova, che nasce dal poter
costruire e
ricostruire con le proprie mani quelle forme che sono state oggetto di uno studio teorico. Attraverso la manipolazione e l’esperienza, i bambini diventano consapevoli dei concetti, li comprendono di più e possono andare oltre. Nati per favorire l’apprendimento degli alunni con cui la lezione frontale risulta meno efficace, i laboratori sono diventati una strategia didattica preziosa per tutti.
ricostruire con le proprie mani quelle forme che sono state oggetto di uno studio teorico. Attraverso la manipolazione e l’esperienza, i bambini diventano consapevoli dei concetti, li comprendono di più e possono andare oltre. Nati per favorire l’apprendimento degli alunni con cui la lezione frontale risulta meno efficace, i laboratori sono diventati una strategia didattica preziosa per tutti.
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