mercoledì 4 novembre 2015

Laboratori in classe: La geometria e la città di Paul Klee

“L’arte non riproduce quello che vediamo; piuttosto ci fa vedere” Paul Klee pittore (1879 – 1940)

I laboratori svolti in classe sono attività didattiche spesso suggerite dagli esperti di didattica per rendere l’apprendimento più coinvolgente, anche combinando discipline diverse. In un laboratorio, ad esempio, può capitare che gli alunni inizino il nuovo anno scolastico studiando concetti geometrici attraverso la rielaborazione e la manipolazione degli elementi formali di un quadro.

È proprio quello che ha proposto la maestra Anna Maria Mazza quest’anno ai suoi alunni di 5^.
“Nel lavoro quotidiano io privilegio sempre il connubio fra discipline e l’arte. … Tra gli obiettivi del  programma di matematica di quest’anno c’è la capacità di rappresentare forme del piano e dello spazio, di riconoscere le relazioni con strutture che si ritrovano in natura o create dall’uomo; di classificare le figure in base alle caratteristiche geometriche; di determinare misure, costruire modelli concreti.” Obiettivi che si combinano bene con quelli del programma di arte, “tra cui vi è riconoscere gli elementi grammaticali e tecnici del linguaggio visuale (linee, forme, colori, volume, spazio)”.  Lo scopo di questo laboratorio era consentire ai bambini di rielaborare un’opera d’arte utilizzando conoscenze acquisite attraverso altre discipline, come la geometria. Questa attività di inserisce nel progetto scolastico “Non solo la matematica è un gioco da ragazzi”.
Paul Klee, Città

Come base per il lavoro è stato scelto un quadro del pittore svizzero Paul Klee della serie dedicata alle Città. Klee è un esponente dell’astrattismo e uno dei pittori più importanti dell’arte del ‘900, secondo cui l’arte aiuta a comprendere la realtà nella sua essenza di forme, linee e rapporti geometrici, attraverso armonie di colori e materiali.

L’attività è iniziata il secondo giorno di scuola e si è conclusa la prima settimana di ottobre, nell’arco di circa 20 giorni. “In questo periodo abbiamo usato le 2 ore pomeridiane del martedì e del giovedì, per un totale di 14 ore.”

“I bambini hanno ricevuto una riproduzione in A3 della struttura del quadro, caratterizzato principalmente da quadrilateri o forme che possono essere ricostruite a partire dai quadrilateri. …” Per svolgere l’attività, gli alunni hanno attivato strategie personali diverse, con l’obiettivo di raggiungere uno scopo comune.

“Per la realizzazione dell’attività i bambini hanno utilizzato le competenze di geometria che avevano acquisito l’anno precedente sui poligoni regolari e irregolari. Hanno utilizzato strumenti come righello, matita, carta, colla. Si sono cimentati con la scelta di materiali, carte diverse per consistenza e aspetto, hanno sviluppato la propria creatività lavorando liberamente sugli accostamenti dei colori, forme, effetti cromatici, seguendo e creando le immagini a proprio gusto”. Dall’elaborazione dell’immagine sul piano hanno poi sviluppato figure solide che emergono dalla base. “In questo modo hanno acquisito nuove competenze, come l’elaborazione autonoma di un’immagine fatta di poligoni e la costruzione di 3 solidi: un cubo, un parallelepipedo, una piramide.”

Nuove competenze basate su una consapevolezza diversa e nuova, che nasce dal poter costruire e
ricostruire con le proprie mani quelle forme che sono state oggetto di uno studio teorico. Attraverso la manipolazione e l’esperienza, i bambini diventano consapevoli dei concetti, li comprendono di più e possono andare oltre. Nati per favorire l’apprendimento degli alunni con cui la lezione frontale risulta meno efficace, i laboratori sono diventati una strategia didattica preziosa per tutti.

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