Con questo post vorremmo inaugurare alcune brevi incursioni
nella didattica svolta alla Scuola Cappuccini e farsi raccontare “dal di
dentro” come le insegnanti svolgono alcune attività curriculari utilizzando
modalità diverse dalla tradizionale lezione frontale.
Siamo nel mondo variegato e sorprendente dei laboratori.
Tutti noi genitori ne sentiamo parlare e l’associazione Liber@-mente Insieme ne
organizza durante l’anno scolastico in orario pomeridiano con un obiettivo
certamente educativo ma soprattutto ludico. Insomma, un modo, speriamo, intelligente
e divertente di stare insieme.
Molti insegnanti però usano il laboratorio per arricchire,
rendere più interessante e piacevole l’apprendimento di materie a volte
ostiche, come la matematica o la geometria. Il laboratorio in classe quindi non
è una cosa in più o alternativa all’apprendimento curriculare ma una modalità
più interattiva e collaborativa di svolgere parte del programma scolastico.
Ma sappiamo veramente di che cosa si tratta? Perché organizzare
un laboratorio? Solo per fare lezione in modo diverso? Una recente
conversazione con la maestra Anna Maria Mazza ci ha fatto venire voglia di
saperne di più.
Per dare una definizione: "Il laboratorio è uno spazio attrezzato, un ambiente dotato di materiali, strumenti e attrezzature. E' un percorso delimitato nel tempo e finalizzato al perseguimento di determinati obiettivi". Ma è importante sottolineare che si tratta di una "strategia didattica" che coinvolge fortemente gli alunni, li rende protagonisti e li stimola a collaborare. In un laboratorio emergono anche le strategie di apprendimento dei singoli alunni, che in questo ambiente hanno la possibilità di confrontarsi e di imparare gli uni dagli altri.
Quindi abbiamo capito
una cosa: che far uscire dalla pagina il concetto significa farne esperienza e
che passando attraverso l’esperienza anche i concetti astratti diventano più
concreti e semplici da capire. Insomma, ragionare con le mani aiuta!
La prima esperienza laboratoriale che racconteremo nei prossimi giorni è quella svolta dalla maestra Anna Maria Mazza all'inizio dell'anno scolastico con le classi 5, tra arte e geometria.